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Politiche Europee 14

febbraio 20, 2008

Politiche Europee 14

Analisi da un punto di vista democratico e federalista della cosidetta Costituzione Europea ormai abbandonata e sostituita da un ennesimo Trattato multilaterale !!!

L’analisi avrebbe bisogno di uno spazio molto più grande per essere completa. In sintesi il progetto europeo di Giscard d’Estaing, dopo l’incompiuto referendum popolare e l’incompiuta approvazione parlamentare nei 27 stati aderenti alla UE, a mio parere, non aveva comunque nulla di Costituzione federale e poteva essere definito come un “Trattato di Collaborazione Multilaterale rafforzato”, tutta un’altra cosa rispetto a Stati Uniti d’Europa o Federazione Europea. Lascerà, come il Trattato di Lisbona che ha seguito, una Europa per molti anni ancora nell’impotenza ovvero nello status di “nano politico”. Non ci resta che sperare nelle nuove generazioni.Purtroppo regna ancora la pratica della conservazione del potere da parte degli stati nazionali nel patetico tentativo di mantenere spazi di presunta sovranità. E’ un occasione volutamente perduta dopo 60 anni dall’ultima guerra mondiale! Poteva essere il momento giusto di realizzare i sogni ed i progetti di Spinelli, Einaudi, Degasperi, Schumann ecc. ed il pensiero di Hamilton.La verità è che, se si vuole veramente l’Europa, il potere legislativo in alcune competenze come la difesa, politica estera , moneta, grandi linee di comunicazione e grandi strutture ecc. devono fare  capo al Parlamento Europeo, unica istituzione eletta direttamente dal popolo a livello continentale e quindi democraticamente legittimata. La commissione Europea doveva essere trasformata in Governo europeo ed il Consiglio europeo dei primi ministri trasformato in un Senato eletto o nominato dai singoli stati. Sarebbe sufficiente copiare un pochino dalla struttura degli Stati Uniti d’America che, detto fra noi, si faranno qualche risatina davanti all’incapacità degli europei di darsi istituzioni adeguate e saranno così in grado di continuare a scegliersi l’alleato di turno. Non è l’America che dobbiamo criticare ma noi stessi!!! Non sappiamo darci un livello istituzionale democratico che possa risolvere i problemi che continuamente si presentano a livello europeo e mondiale (a questo proposito non siamo nemmeno capaci di crearci un seggio europeo all’ONU  ne di avere un atteggiamento comune nella questione del Kossovo !) e questo perché possediamo solo istituzioni statali non federate, intrinsecamente velleitarie e non più in grado per dimensioni e qualità a farvi fronte. A ciò purtroppo si aggiunge (salvo rare eccezioni) una classe politica in estremo degrado e chiusa in una sfera mentale con limiti che sono incapaci culturalmente di uscire dai confini dello staterello nazionale. Ho letto con attenzione l’ultimo saggio scritto da Prodi prima di cadere: EUROPA:Il sogno, Le scelte.Debbo riconoscere che il progetto europeo descritto era certamente più deciso ed avanzato rispetto ad altre forze politiche che quasi sempre hanno partorito poco o nulla, non essendo per loro esistente un obiettivo federalista europeo, specie nel centro destra  e nell’estrema sinistra italiani. Il loro pensiero di base sono “le beghe di paese”o la restaurazione di un sistema comunistoide (già ampiamente fallito) od il ritorno a sistemi elettorali che riportino a galla il maggiore potere delle segreterie partitiche rispetto al volere del popolo. A questo proposito mi aspetto ancora una forte rivendicazione da parte del Partito Democratico intesa a cancellare “quell’obbrobrio e quella offesa alla volontà referendaria già espressa a suo tempo dalla gente verso il maggioritario” e che si chiamava “ scorporo e mantenimento di una fetta proporzionale al 4%”, utili solo a segnalare quanto è squallida ed inaffidabile la nostra classe politica.  Ma tornando all’EUROPA, debbo esprimere che anche Prodi , pure elencando tutta una serie di seri obiettivi sull’argomento che indicano chiaramente, se correttamente interpretati, la sua volontà di integrazione politica non arriva al punto centrale della questione affermando con chiarezza la necessità di una costituzione federalista europea.Faccio osservare che sono passati 60 anni e non vi è più tempo per conquiste progressive perchè al punto in cui siamo arrivati o si fa il salto di qualità o tutto si dissolve ( e qualche segnale è già arrivato). La gente ha bisogno di parole semplici e chiare e definitive sull’obiettivo finale altrimenti perderemo il contatto con essa, come sta già avvenendo con l’evidente perdita di entusiasmo verso i valori fondanti dell’unità europea . In particolare la massa silenziosa si sta rassegnando davanti al fariseismo ed agli enormi limiti culturali dei politici che continuano con i loro trattati invece di passere al sodo. Certamente parte di costoro non ci vogliono proprio arrivare per la loro scelta nazionalistica, fuori dalla quale non riescono a concepire il mondo. E la risposta della gente è quella di rinchiudersi su posizioni localistiche  e questioni di infimo cabotaggio come quelle delle beghe fra forze politiche interne. Il risultato è che si rischia di dare un addio all’enorme potenziale di sviluppo economico e politico di tutto il continente e di distruggere anche quel poco già realizzato col riduttivo ed insufficiente sistema intergovernativo. E’ ora di comprendere da parte delle forze politiche, con in prima fila il Partito Democratico (e di agire coerentemente) che senza una Federazione europea non c’è futuro per nessuno ! Io spero ancora che gli amici innovatori europei sappiano infondere  e travasare nel Partito Democratico la comprensione di tutto ciò.                                                                                                                                                                 Riccardo Sani – Trento

                                             

Politiche Europee 13-Dedicato a Veltroni

febbraio 12, 2008

Politiche Europee 13 – Dedicato a  Veltroni.      Ho seguito tutti i suoi interventi ed ho analizzato quanto mi può suggerire la bandiera del Pd così come è stata realizzata.  Sarebbe ora  che un politico di vertice rompa quel falso europeismo che trasuda di becero, superato, masochistico e velleitario nazionalismo e che naviga ancora nell’ambiente politico europeo configurando un quadro di scarsissima qualità. Quella bandiera non rompe ancora quello schema provincialotto che sta nella testa dei nostri politici. Essa meriterebbe , proprio perché il partito si chiama Partito Democratico e suggerisce qualcosa che non è più necessariamente legato ad uno staterello italiano in una Europa frazionata, qualcosa che significa un pensiero ed un respiro più ampio e che suggerisce un collocamento a pieno titolo in una Europa autenticamente federata.Insomma quella bandiera ha un estremo bisogno di essere completata con le stelle dell’Europa.Solo così può suggerire che in Italia vi è sul serio  un rinnovamento  che si adegua ad una realtà geografica economica e politica che vuole evincersi dal nanismo in un mondo di giganti. Occorre prendere atto che il grado di sviluppo del mondo produttivo ha superato il quadro istituzionale nazionale e non ha più sede in piccoli stati velleitari e ridicoli. Se non ci si adegua, si condanna al fallimento qualsiasi ipotesi sia essa liberale o socialista o di altra natura. Se Lei riprenderà con costanza l’opera iniziata (e poi tradita dai politici che seguirono) dai padri fondatori dell’Europa,  solo allora  potremo dire che abbiamo realizzato un partito nuovo e moderno non superato dalla storia già in partenza. Le assicuro che questo salto di qualità porterebbe un consenso enorme da parte della massa silenziosa, finora delusa ed ormai lontana dalla classe politica e che avverte da tempo di essere continuamente tradita nel percorso della pace reale che si può ottenere solo con l’integrazione effettiva ed istituzionale dei cittadini europei.Ma non solo, perché è ben cosciente in maggioranza che questa è pure la via per una conquista economica e sociale che ci tolga da una situazione di pigmei nel mondo in tali settori !!!Ma non solo, perché è pure l’unica possibilità per influenzare positivamente gli avvenimenti, ora orchestrati da quel complesso di stati giganti multipolare che è il vero direttore dell’orchestra nel mondo e che ha messo in un cantuccio noi ormai impotenti europei, seduti sulle nostre glorie medioevali !!!Non prenda superficialmente ciò che Le scrivo perché il vero realismo in politica non è quello di adagiarsi e non fare nulla con la scusa che la partita europea è difficile ma è quello che avverte in profondità il problema ed agisce ! Solo così la storia ci ricorda. Vada più avanti Veltroni, non ci  tolga la speranza e con Lei saremo in tanti !!!!!!!!!                        A sua disposizione invio cordiali saluti.                                                                                              Riccardo Sani – Trento

            (ex vicesindaco di Trento e consigliere di amministrazione del Mediocredito-Investitionbank-Trentino-Südtirol.